Perché l’Islam “americano” sfrutta tali tradizioni?
Come detto in precedenza, i nemici dell’Islam hanno avuto successo facendo circolare queste tradizioni anti-coraniche nel mondo islamico, attribuendole a famose personalità dell’Islam, ai Compagni del Profeta (S) così come alla sua Ahl al-Bayt (A); e gradualmente i musulmani, inconsciamente, accettarono e riportarono questi hadith non attendibili o inventati, nelle loro raccolte.
Nonostante ciò, i sapienti musulmani, sia sciiti che sunniti, non credono che vi sia alcuna alterazione, aggiunta o omissione nel Sacro Corano.
Nessun sapiente delle due parti è giunto ad accusare l’altra di credere nel tahrif del Sacro Corano.
Certo, talvolta in entrambi i gruppi sono comparsi studiosi che si sono dedicati a calunniare il gruppo opposto, senza capire che la presenza di un hadith in un libro non implica necessariamente che i seguaci di una parte lo reputino degno di fede. Ma queste tradizioni rimasero relegate nei libri e in genere non erano propagandate per il semplice motivo che nessuno vi credeva.
Le cose cambiarono improvvisamente nel febbraio del 1979, quando la nazione iraniana, sotto l’ineguagliabile guida dello scomparso Ayatullah al-‘Udhma Khomeyni (ra)1, ebbe successo nel fondare il primo e vero governo islamico sulla terra, secoli dopo i giorni dell’Imam ‘Ali (A).
Se dalla Rivoluzione Iraniana fosse scaturito un governo satellite dell’Occidente o dell’Oriente, che ne seguiva la linea ideologica, sarebbe stato certamente approvato o quantomeno tollerato dagli auto-designatisi “Guardiani della democrazia”.
Ma, contrariamente al “buon senso” comune, si scelse di seguire la via dell’Islam. E, successivamente, si rilanciò lo slogan dell’Unità Islamica.
Essendo contro tutti gli “ismi” non islamici, e non inchinandosi verso nessuno al di fuori di Dio, l’Ayatullah al-‘Udhma Khomeyni (ra) e il governo iraniano ottennero un’incredibile popolarità fra la Ummah in tutto il mondo, dal Marocco alle Filippine, passando per l’Europa e l’America. Masse oppresse videro con i loro occhi che mani nude senza armi avevano sconfitto la più potente macchina da guerra del Medio Oriente. Ciò restituì speranza anche alle masse oppresse non-musulmane di nazioni come il Sudafrica.
Questo rapido diffondersi del “Khomeynismo” preoccupò molto gli Stati Uniti, i capi supremi delle “Tribù Occidentali”.
Essi cominciarono a combatter contro la Repubblica Islamica dell’Iran, mediante una guerra per procura, attraverso i mass-media e nei fori politici.
Su un altro fronte, persuasero i loro sottoposti in Arabia Saudita e in Kuwait che il richiamo all’Unità Islamica era un pericolo mortale per le loro corone. Al servizio dei loro padroni, i Wahabiti incominciarono una campagna intensiva di odio verso il “Khomeynismo”, l’Iran e la Shi’a.
Individui prezzolati iniziarono a produrre grandi quantità di libri, articoli e trattati contro la Shi’a, sostenendo che gli sciiti erano kafir2, mushrik3, che avevano un Sacro Corano differente, e che ritenevano il Libro Sacro dei musulmani alterato e incompleto.
Tra i più attivi vi furono Ihsan Illahi Zahir e Balighuddin in Pakistan e Mansur Ahmad Nu’mani e Abul Hasan ‘Ali Nadwi4 in India. Il caso di Abul Hasan ‘Ali Nadwi è interessante.
Molto prima della Rivoluzione Islamica dell’Iran figurava come avvocato del Consiglio Legale del Personale Musulmano in India, con un sapiente sciita come vicepresidente.
In seguito ricevette dalla dinastia saudita il “Premio Feisal”. Non appena venne divulgato dall’Iran lo slogan “né Oriente né Occidente, l’Islam è la Via”, egli si allineò alle forze contrarie all’unità. In uno dei suoi libri antisciiti scrisse che gli sciiti non credevano nel Sacro Corano, sostenendo inoltre che per questo motivo tra gli stessi non esiste hafiz (memorizzatore) del Sacro Corano.
Raccontò che una volta, invitato in Iran, si recò a Qom, dove visitò la casa di un Grande Ayatullah. Il programma iniziava con la recitazione del Sacro Corano, e il figlio del Grande Ayatullah, lui stesso un ‘alim (sapiente religioso), postosi in piedi, aprì il Sacro Corano e ne recitò alcuni versetti.
Egli scrisse: “Nella nostra fede sunnita, perfino un bambino memorizza una o due piccole Sure, ma questo sapiente sciita non sapeva ricordare nemmeno queste. E questo perché gli sciiti non credono nel Sacro Corano”5.
Chi si aspetterebbe argomenti tanto infantili da parte di una così grande personalità? Sembra di udire “la voce del padrone” scaturire dalla sua bocca e che egli usi come penna la spada del sionismo intinta nel sangue dei musulmani!
Un libro redatto da questi agenti può esser scritto in Urdu, Arabo o in qualsiasi altra lingua; ma nel giro di qualche mese sarà tradotto in quasi tutte le lingue del mondo islamico, e sarà di facile accesso e distribuito gratuitamente agli hujjaj6.
È evidente che gli agenti dell’Islam “americano” agiscono così per indebolire l’Iran ed evitare che la Rivoluzione Islamica influenzi i “giovani Musulmani”, motivo ammesso dallo stesso Abul Hasan ‘Ali Nadvi nella prefazione di un libro.
È forse solo questo l’obiettivo dei loro padroni, i nemici giudeo-cristiani dell’Islam? Ovviamente no.
I manipolatori dell’Islam “americano” hanno riesumato alcune tradizioni sciite riguardo al tahrif, tradizioni dimenticate nei loro libri, con il proposito di spingere gli sciiti a pubblicare le stesse tradizioni rinvenute nei libri sunniti, facendo in tal modo sorgere dubbi nei musulmani sulla validità del Sacro Corano e facendo perdere loro la fede nell’Ultima Rivelazione, causando così la perdita dell’autorità dell’Islam.
Uno degli ‘ulama‘ sciiti, Mirza Husayni Nuri (scomparso nel 1320 dell’Egira) scrisse un libro, “Fasl al-Kitab”, nel quale aveva riunito le tradizioni del tahrif dalle fonti sunnite, poi quelle dalle fonti sciite, e in ultimo aveva scritto la propria conclusione, contraria alla credenza sciita consolidata. Quasi contemporaneamente alla stampa di questo libro, comparve la sua confutazione, ed il libro, screditato, rimase dimenticato e sconosciuto anche nei circoli accademici sciiti.
Attualmente l’Islam “americano” ha ristampato questo libro, “Fasl al-Kitab”, omettendo il capitolo che riporta gli hadith delle fonti sunnite. Lo diffondono come “un libro sciita autentico” che dimostra come gli sciiti non abbiano fede nel Sacro Corano.
Se queste persone fossero oneste, avrebbero dovuto stampare integralmente il libro in modo che i loro padroni avrebbero potuto “dimostrare” che tutta l’Ummah islamica non crede nel Sacro Corano!!
Questa degradante polemica fornirà ai missionari cristiani armi e munizioni efficaci per scuotere la fede dei musulmani nel Sacro Corano. Sperano così che molti musulmani siano facilmente persuasi ad abbracciare il cristianesimo, e coloro che non si convertiranno non saranno comunque veri musulmani, non potendo più accettare un libro di cui dubitano.
Si dice che Gladstone7 si alzò una volta nel Parlamento Britannico con una copia del Sacro Corano in mano dichiarando che finché i Musulmani avessero seguito questo Libro la Gran Bretagna non avrebbe potuto soggiogarli. Consigliò alla sua gente di utilizzare tutti gli artifici necessari per minare la profonda fede che i musulmani ripongono nel Sacro Corano.
La strategia del kufr ebbe successo in Turchia, Egitto, Tunisia, Algeria e in molti altri cosiddetti paesi islamici, dove venne creata una nuova generazione di musulmani che sembravano allergici all’Islam ed al Sacro Corano. Ebbero quasi lo stesso successo in Iran, grazie al regime Pahlavi. Ma il piano fallì grazie alle autorità religiose guidate dallo scomparso Ayatullah al-‘Udhma Khomeyni e alla religiosità della nazione iraniana.
Ora i nemici dell’Islam stanno utilizzando questa propaganda del tahrif per raggiungere il loro obiettivo.
Questo è quello che essi hanno progettato. Ma Dio l’Altissimo dice:
“Essi vogliono estinguere la luce di Dio con le loro bocche, ma Dio certamente perfezionerà la Sua Luce, a dispetto dei miscredenti.” (Sacro Corano, Sura Al-Saff, 61: 8)
- 1. (ra), abbreviazione dell’eulologia “Rahmat-Ullahi ‘alayhi”: “Che la Misericordia di Dio sia su di lui”. (N.d.T.)
- 2. Il termine “kafir” (che al plurale può assumere una delle seguenti forme: kafirun, kuffar, kafarah e kifar), in lingua italiana viene correntemente tradotto con “miscredente”, ed indica generalmente qualsiasi persona priva di fede islamica. E perciò detto kafir sia l’individuo miscredente nato da genitori miscredenti, che il musulmano apostata.
“Kafir” deriva dalla radice «kafara-yakfuru-kufr», che nel lessico arabo assume il significato di “nascondere”, “coprire”; cosicché, quando si dice che la notte è “kafir”, s’intende che essa nasconde e copre ogni cosa con le sue tenebre; descriviamo altresì il contadino con l’aggettivo kafir (zarra’-un kafirun) poiché esso pianta e nasconde il seme nella terra, lo copre con essa.
Nel celebre lessico coranico “Mufradat Alfaz al-Qur’an” del Raqib al-Isfahani, sotto la voce “kafara”, leggiamo: «…E kufru al-ni’mah e kufranu-ha significa coprire, velare, nascondere la “ni’mah” [dono, grazia, beneficio] trascurando d’esserne grati: “…nessuna ingratitudine per il suo sforzo…” (Al-Anbiya’,21: 94). E il supremo kufr è il rifiuto della Wahdaniyyah [Unicità Divina], della Shari’ah [Sharia] e della Nubuwwah [Profezia]…»
- 3. Il termine “mushrik” (pl. mushrikun), nome d’agente del verbo «ashraka-yushriku-ishrak», in lingua italiana viene correntemente tradotto con “politeista”, e viene generalmente usato per indicare qualsiasi individuo che crede in più dèi, e più precisamente indica ogni individuo che attribuisce pari all’unico Dio esistente, che crede nell’esistenza di esseri pari e simili a Lui.
Nel già citato celebre lessico coranico “Mufradat Alfaz al-Qur’an” del Raqib Al-Isfahani, sotto la voce “sharaka”, leggiamo: «…Lo shirk [attribuire pari al Dio Unico] dell’essere umano, nella fede, può essere di due tipi:
I) Lo “Shirk Maggiore” (al-shirk al-‘azim), che consiste nell’affermare l’esistenza di esseri pari e simili a Dio…
II) Lo “Shirk Minore” (al-shirk al-saghir), che consiste nel considerare, oltre a Dio, in alcune cose, altri diversi da Lui; esempi di shirk minore sono l’ostentazione (riya’) e l’ipocrisia (nifaq)… - 4. Scomparso nel 1994.
- 5. In realtà lo studio delle scienze coraniche e dell’esegesi del Corano nel mondo sciita è assai vasto e spesso tocca punti mai esplorati in seno alle altre scuole come viene testimoniato dal celeberrimo al-Mizan fi-Tafsir al-Qur’an dell’’Allamah Tabataba’i o dal Tafsir Tasnim dell’Ayatullah Jawadi Amuli. Si ricordi inoltre che la memorizzazione dell’intero Corano sin dalla tenera età di quattro o cinque anni continua tutt’oggi ad essere una pratica comune tra le famiglie sciite più religiose. (N.d.T.)
- 6. Coloro che compiono il Pellegrinaggio alla Mecca.
- 7. William Ewart Gladstone, statista inglese, (1809-1898), fervente cristiano anglicano e primo ministro britannico per ben quattro volte (1868-1874, 1880-1885, 1886, 1892-1894) in piena epoca colonialista vittoriana. (N.d.T.)