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La Sura al Fatiha (Aprente): Contenuto della Sura

Il sacro Corano inizia con la frase “Bismillàhi-r-Rahmàni-r-Rahìm” {in nome di Allah, il Misericordioso, il Benevolo}, la quale compare anche all’inizio d’ogni sura. Sappiamo che il fine ultimo del glorioso Corano è guidare i servi di Dio al bene. Nel quindicesimo e sedicesimo versetto della Sura Al-mà’idah leggiamo:

“…Vi sono giunti da Allah una Luce e un Libro Chiaro, con il quale Allah guida sulle Vie della Pace chi segue il Suo consenso…”.

Perciò la guida degli uomini {al retto sentiero}, che costituisce un’opera importante e fondamentale nella creazione, inizia col sacro nome di Dio, Misericordioso e Benevolo, al Quale fanno ritorno tutte le creature.

Tra le sure coraniche, l’Aprente, Al-fàtihah, gode di uno straordinario splendore. Di seguito spiegheremo le ragioni di questa superiorità.

Questa sura, dal punto di vista della straordinaria armonia e melodia dei suoni che la compongono, si differenzia notevolmente dalle altre sure del Corano. In effetti, in queste ultime è Dio che parla all’uomo, mentre nell’Aprente il Signore fa parlare gli uomini. In altre parole, in questa sura Allah insegna ai Suoi servi le parole con le quali devono rivolgersi a Lui, con le quali devono pregarLo, invocarLo. Essi possono così, con assoluta semplicità e in modo diretto, comunicare e confidarsi con Lui.

L’Aprente è il fondamento del sacro Corano. In una tradizione del sommo Profeta Muhammad (S)1 leggiamo: “Giuro su Chi possiede la mia anima, che Allah (SwT) 2 non ha rivelato nulla di simile ad essa {l’Aprente} nella Torà e nemmeno nel Vangelo, nel Zabur e nel Corano. Essa è la Madre del Libro…”3.

Questa tradizione c’insegna che il fondamento, l’origine di tutte le virtú è questa sura. In realtà essa espone l’unicità di Dio e dei Suoi attributi, ci fa comprendere che, nel creato, ogni cosa si realizza grazie a Lui, c’insegna che dobbiamo adorare solo Lui e ci ricorda la resurrezione. In altre parole, l’Aprente è un eccezionale compendio degli insegnamenti coranici.

Il nobile imam Amiru-l-mu’minin Alì (as)4 disse: “Tutti i segreti divini sono contenuti nei libri ispirati; ciò che esiste nei libri ispirati esiste nel Corano, ciò che esiste nel Corano esiste nell’Aprente, ciò che esiste nell’Aprente esiste nel ‘Bismillah’ di questa sura, ciò che esiste nel ‘Bismillah’ di tale sura esiste nella sua lettera ‘bà’ e io sono il punto di tale ‘bà’”5.

Dall’insieme delle tradizioni che sono state narrate a tal proposito è possibile dedurre che la sopraccitata tradizione intende denotare l’eccellenza del Corano, dell’Aprente e della sacra frase “Bismillàhi-r-Rahmàni-r-Rahìm”. Nel Corano e nella sua prima frase, “Bismillàhi-r-Rahmàni-r-Rahìm”, sono nascoste tutte le scienze, e tocca al Profeta (S) e ai suoi dodici vicari, tra cui il nobile imam Alì (as), interpretare i sacri versetti di questo celeste Libro. Alì (as) è il Qur’àn Nàtiq {Corano Parlante}, che è l’essenza del Verbo Divino, e contiene in sé tutti i concetti contenuti negli altri libri ispirati.

Dio, nel Suo Verbo, presenta la Sura della Lode {l’Aprente} come un dono fatto da Dio al sommo Profeta (S) Muhammad (S), e dà a essa lo stesso peso del glorioso Corano: “In verità, Noi ti abbiamo donato i ‘Sab´an Mina-l-mathàni’ {l’Aprente} e il grande Corano”6. Ritroviamo questo stesso concetto in una tradizione del sommo Profeta (S) narrata dal nobile Alì (as): “In verità, Allah, l’Altissimo, mi ha fatto una speciale grazia dandomi l’Aprente e ha costituito questa sura pari al grande Corano. In verità, l’Aprente è la piú nobile cosa esistente nei tesori dell’Arsh {Trono Divino}…”7

La recitazione di questa sura, considerata la grande importanza e l’immenso valore che essa ha, è particolarmente raccomandata dalle tradizioni islamiche. In una tradizione del Messaggero di Dio leggiamo: “Ogni musulmano che legge l’Aprente, riceve una ricompensa pari a quella che merita la lettura di due terzi del Corano o a quella di chi fa un dono a tutti i musulmani e a tutte le musulmane”8

Nei tafsir {libri di esegesi coranica} sono stati ricordati dieci nomi per questa sura: Fàtihatu-l-kitàb {l’Aprente del Libro}, Úmmu-l-kitàb {la Madre del Libro}, Úmmu-l-qur’àn {la Madre del Corano}, Sab´a-l-mathàni {i Sette Ripetuti}, Al-wàfiah {la Sufficiente}, Al-kàfiah {la Sufficiente}, Ash-shàfiah {la Curante}, Al’asàs {il Fondamento}, As-sàlah {la Preghiera}, Al-hamd {la Lode}. Questi nomi sono stati tutti presi dalle tradizioni islamiche.9

  • 1. (S) abbreviazione di “salla allahu wa alehi wa aliyhi wa sallam”: “pace e benedizioni di Allah (SwT) su di lui e sulla sua famiglia”.
  • 2. (SwT) abbreviazione di “Subĥana wa Ta°ala”, Lode a Colui che è privo di ogni imperfezione, l’Altissimo.
  • 3. Majma´u-l-bayàn 1: 17.
  • 4. (as) abbreviazione di “‘aleyhi-ha-hum assalam”, “che la pace sia su di lui-lei-loro”, che viene utilizzato accanto ai nomi dei profeti, degli angeli, dei puri Imam e delle donne del Paradiso (Khadija, Fatima, Maria, Asya ) e secondo alcuni pareri viene usato anche accanto a nomi di altre donne come Zeynab, Ruqayya, Oum Kulthum,Fatima Masuma…
  • 5. Tafsíru Makhzanu-l’irfàn 1: 28.
    Masàbihu-l’anwàr 1: 435.
  • 6. Santo Corano, 15: 87.
  • 7. Tafsíru-l-burhàn 1: 26. Masàbihu-l’anwàr 1: 435.
  • 8. Majma´u-l-bayàn 1: 17.
  • 9. Tafsír Abu-l-futúh Ràzi.