Sura al-Baqarah Versetto 286
لاَ يُكَلِّفُ اللّهُ نَفْسًا إِلاَّ وُسْعَهَا لَهَا مَا كَسَبَتْ وَعَلَيْهَا مَا اكْتَسَبَتْ رَبَّنَا لاَ تُؤَاخِذْنَا إِن نَّسِينَا أَوْ أَخْطَأْنَا رَبَّنَا وَلاَ تَحْمِلْ عَلَيْنَا إِصْرًا كَمَا حَمَلْتَهُ عَلَى الَّذِينَ مِن قَبْلِنَا رَبَّنَا وَلاَ تُحَمِّلْنَا مَا لاَ طَاقَةَ لَنَا بِهِ وَاعْفُ عَنَّا وَاغْفِرْ لَنَا وَارْحَمْنَآ أَنتَ مَوْلاَنَا فَانصُرْنَا عَلَى الْقَوْمِ الْكَافِرِينَ ﴿286﴾
Commento
Questo versetto inizia dicendo: “Allah non grava nessuno se non di ciò che è nelle sue capacità”, e ciò si applica a tutte le norme islamiche: si hanno obblighi dove si ha la capacità di assolverli!
Poi aggiunge: “Ciò {di buono} che ognuno avrà guadagnato sarà a suo favore e ciò {di cattivo} che si sarà procurato sarà a suo danno”. Nulla è lasciato al caso, alla predestinazione, agli astri, o ad altre fantastiche cause, ognuno è responsabile delle proprie azioni, e raccoglie ciò che semina.
Dopo aver esposto questi due fondamentali principi, il sacro Corano chiude la Sura del Bovino con le seguenti sette suppliche.
1. “O nostro Signore, non ci riprendere se dimentichiamo o sbagliamo”. Da ciò deduciamo che le dimenticanze e gli errori sono punibili da Dio. I credenti, siccome sanno di essere responsabili delle proprie azioni, chiedono a Dio di perdonare i loro sbagli e le loro dimenticanze.
2. “O nostro Signore, non imporci compiti troppo pesanti, come quelli che imponesti a coloro che furono prima di noi”
3. “O nostro Signore, non gravarci di ciò che non sopportiamo”
4. “…assolvici…”
5. “…perdonaci…”
6. “…abbi misericordia di noi…”
7. “Tu sei il nostro Signore, sostienici dunque contro la gente infedele”
Queste suppliche sono assai complete, poiché comprendono richieste che riguardano le questioni di questo mondo e dell’aldilà, richieste individuali e collettive, richiesta di perdono e di misericordia.
Qui si conclude il commento della seconda sura del sacro Corano